Un anno fa, era maggio, parlavo con il mio editore e amico Alessandro Alise (Eternity Libri) ed esprimevo il desiderio di mettere nero su bianco gran parte di ciò che insegno ai miei corsi.
Lui ha lanciato l’amo.
«Se lo scrivi, lo pubblichiamo».
Una grande sfida, in mezzo a tanti impegni.
L’ho imbastito in un mese, mi sembrava di volare. Una determinazione di cui io stessa ero stupita. Grazie anche all’aiuto prezioso della mia insostituibile amica scrittrice e sceneggiatrice Giovanna Senatore.
Poi, le riflessioni, i confronti con altri, persone che stimo, ulteriori ricerche, la riscrittura… e scrivi, riscrivi, aggiusta, sistema, cambia, elabora, ricomincia, togli, aggiungi, lascia decantare, riprendi. Chiudi, ma non è la fine; riapri, ma non è un inizio.
E troppe battute, e troppo serio, e manca questo, e qui non è chiaro, e qui ci andrebbe un esempio.
Taglia, cuci, ridisegna.
Finalmente, qualche giorno fa, dopo essermi gasata per la copertina da paura di Sergio Mascheroni, grande creativo e mio amico, che racchiude in modo geniale tutto il senso del lavoro, ho cominciato l’ennesima revisione.
Ho riletto tutto, sistemato, corretto, messo a punto e ieri sera, 25 aprile 2018, alle 22, ho avuto la mia liberazione personale, ponendo la parola FINE.
Che è un inizio.
Buona breve settimana, frammezzata da festa, a tutti.