Le poesie
sono come le verità sugli avvenimenti storici:
non possono mai essere rivelate nel tempo presente.
Bisogna lasciarle in un baule nascosto, un archivio.
Poi, quando la bufera si è calmata, gli avvenimenti si stemperano,
i destini si compiono, allora
eccole riesumate
come quadri che si appendono su bianche pareti
a ricordare che viviamo, che abbiamo vissuto.

Eri ieri

La neve se n’è andata
le nuvole corrono leggere
sull’onda di venti appassionati.

Si stirano le braccia le dolci creature
che non vediamo ma sono lì a vegliare

e l’acqua, limpida e splendente
si getta sulle rocce
con vigore ritrovato.

Ma tu non ci sei.
In questo paesaggio il tuo volto non sembra
e i tuoi occhi non mi vogliono incontrare.

Ho nascosto a me stessa un sentimento
che il sogno ha rivelato in un istante.
Ho scoperto di volerti tanto bene
quando stavi già voltando le tue spalle.

Indietreggia, corri presto
non permettere l’inciampo al tuo cammino.

Sei un puntino all’orizzonte
corri salvo
un puntino che nel cuore mio esplode.

T. V.