Due sono gli artisti che ammiro sopra a tutti tra i molti illustri ospiti presenti al concerto di questa sera, al quale sono stata invitata per “puro caso”. Ma niente è riconducibile al caso.
Reduce da un evento a Le Fabrique di Milano, in cui ho presentato concerti e workshop davanti a una folla di oltre 2.000 persone, ammiro Paoletta e la osservo mentre, spigliata e con pacata irriverenza, calca il palco come ci fosse nata. Paoletta PELAGALLI è la perfetta presentatrice. Lo fa con garbo, è incisiva, ha ritmo e proprietà di linguaggio. Vorrei tanto presentare un evento con lei. in realtà, è già successo, tanto tempo fa, in quel di Zurigo. Un’esperienza divertente e avventurosa! Altre vesti… ora siamo entrambe più garbate o, almeno, credo… Paoletta è una figura femminile rassicurante; forse non è trasgressiva ma neppure canonica. Il che la rende simpatica, curiosa, misteriosa, non scontata. Carattere e stile, grinta e attenzione ai dettagli. Mise impeccabile ma non costruita, rosso corallo, sicura di sé, ha saputo presentare con la saggia forza di chi non vuol predominare sul partner, condividendo frasi, pensieri, improvvisazioni, confronti.
Lo stile che piace a me. Ripone il piatto vuoto nel cestino, raggiungendolo parecchi metri più in là. Un segno che la distingue tra tanti ospiti un po’ distratti. La classe non è acqua, anche quando piove.
Ho avuto l’opportunità di concedermi una serata diversa, inusuale, e l’ho accettata, con la chiara consapevolezza che avrei accumulato lavoro notturno. Mi sono goduta la presenza di tanti colleghi con cui ho condiviso bellissimi percorsi di vita: Mario, Daniela, Gaetano, i Franceschi, Petra, che è rimasta, però, sempre una “petra” più in là.
E poi, loro #Negramaro con quel #Giuliano #Sangiorgi che, prima o poi, incontrerò.
Ed #Elisa, lei è la stella tra le stelle. E non ha bisogno di farlo, lo è. Triestina, bella per definizione, stupenda per natura.